Descrizione Evento
Uomini e donne all’italiana
Pietro Germi, Antonio Pietrangeli e gli altri…
Tra la fine degli anni ’40 (quando venne finalmente concesso il diritto di voto alle donne) e l’inizio degli anni ’70 (con l’affermarsi del femminismo e la rivendicazione di nuovi ruoli e diritti) la relazione fra uomini e donne in Italia è progressivamente mutata, pur se tra ritardi, ipocrisie e ostacoli culturali d’ogni tipo, quando non addirittura retaggi ancestrali (il cosiddetto “delitto d’onore” verrà definitivamente abolito solo nel 1981).
Un arco di tempo particolarmente ricco, complesso e pieno di contraddizioni, in cui il progressivo benessere ha sicuramente favorito l’evoluzione dei costumi ma non un altrettanto veloce presa di coscienza e accettazione collettiva della portata di tale “rivoluzione intima”, che dall’interno della coppia e delle famiglie era naturalmente destinata a propagarsi in tutti gli aspetti del vivere civile. La benvenuta e tanto attesa riconfigurazione dei tradizionali ruoli maschili e femminili, vissuta con molta fatica nel privato e non adeguatamente accompagnata da un’evoluzione culturale e politica dell’intera società, ha finito così per non essere del tutto capace di minare alle fondamenta quel “castello maschilista” in cui ancora oggi siamo tutti (uomini e donne) prigionieri.
Il cinema italiano, in quegli stessi anni, ha registrato, spesso intenzionalmente, questi smottamenti degli assetti sociali, familiari e interpersonali, raccontando i rapporti tra i sessi (e la rispettiva percezione di sé) in tanti straordinari capolavori.
Ma due registi, in particolare, sono stati per loro indole maggiormente attratti dal raffigurare le mutazioni o le resistenze del maschile e del femminile nel nostro Paese…
Pietro Germi, regista straordinario che ha anche interpretato come attore alcune indimenticabili figure maschili “d’altri tempi”, per poi darsi improvvisamente alla commedia, genere che verrà denominato “all’italiana” proprio traendo spunto dal suo inimitabile Divorzio all’italiana, che destò l’ammirazione perfino di quel gigante di Billy Wilder.
Antonio Pietrangeli, non a caso soprannominato “il regista delle donne”, che ci ha regalato un numero considerevole di memorabili e innovativi personaggi femminili, con donne pienamente inserite nella modernità (pur se contraddittoria) e finalmente in ruoli da protagoniste e non più da semplici comprimarie in qualità di mogli, amanti, figlie…
Questo ciclo di incontri in sei serate, avrà così una “doppia anima”: innanzitutto perché disegnerà una doppia monografia attraverso i film di questi due grandissimi registi di cui si parla sempre troppo poco (forse perché schiacciati, nella memoria, prima dalle personalità enormi dei vari Fellini, Antonioni, Visconti, poi dai “colonnelli” della commedia all’italiana come Risi e Monicelli, infine da nuovi autori più “nouvelle vague” come Bertolucci, Pasolini, Olmi, Bellocchio ecc). Ma anche perché il filo rosso che correrà in parallelo per tutte le serate sarà l’osservazione dei cambiamenti, nel cinema e nella società, delle relazioni tra uomini e donne in Italia. Per questo, oltre che a procedere in ordine cronologico, ricorreremo in ogni incontro alla visione di svariati Extra: brani di interviste ad attori e registi ed altri ulteriori materiali, ma soprattutto spezzoni tratti da tutti quei film di altri registi a loro contemporanei (come indicato nel programma) che abbiano appunto raccontato questi “uomini e donne all’italiana”.
Carlo G. Cesaretti
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